Radiazioni Ottiche Artificiali – Rischi Fisici: 4° Parte

Radiazioni Ottiche Artificiali – Rischi Fisici: 4° Parte

Le radiazioni ottiche artificiali possono causare danni agli occhi se vengono esposti a livelli elevati per periodi prolungati di tempo.

Il D.Lgs.81/08 e SMI al capo V del Titolo VIII stabilisce prescrizioni minime di protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che possono derivare, dall’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali durante il lavoro con particolare riguardo ai rischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute.

Proseguiamo il nostro percorso sui rischi fisici. Oggi, insieme agli esperti di Labor Consulting, parliamo di Radiazioni Ottiche Artificiali.

Ma cosa sono le ROA – Radiazioni Ottiche artificiali?

Rientrano in questa categoria tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm, quindi le radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioni infrarosse. Ma vediamole nel dettaglio

Le radiazioni ultraviolette

Le radiazioni ottiche a lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nm. La banda degli ultravioletti è suddivisa in UVA (315-400 nm), UVB (280-315 nm) e UVC (100-280 nm).

Radiazioni visibili

Comprendono le radiazioni ottiche a lunghezza d’onda compresa tra 380 e 780 nm.

Radiazioni infrarosse

Tra cui sono comprese le ottiche a lunghezza d’onda compresa tra 780 nm e 1 mm. La regione degli infrarossi è suddivisa in IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC (3000 nm-1 mm).

  1. Il laser, amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione. Qualsiasi dispositivo al quale si possa far produrre o amplificare le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezze d’onda delle radiazioni ottiche, soprattutto mediante il processo di emissione stimolata controllata.
  2. La radiazione laser, radiazione ottica prodotta da un laser
  3. radiazione non coerente: qualsiasi radiazione ottica diversa dalla radiazione laser;

Norme in vigore

Come per tutti i rischi fisici, anche per le ROA sono definiti dei Valori limite di esposizione; questi sono basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche siano protetti contro tutti gli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute conosciuti.

Il datore di lavoro è obbligato ad effettuare la valutazione del rischio ROA laddove siano presenti i fattori che possano esporre il lavoratore al rischio; quando necessario devono essere misurati e/o calcolati i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere esposti i lavoratori.

CI sono alcune attività che espongono il lavoratore a un rischio maggiore di ROA.

  • Attività di saldatura, anche occasionale.
  • Utilizzo di macchine laser non in classe 1
  • Nel caso dell’attività di saldatura la valutazione può essere svolta senza misurazioni.

Contatta Labor Consulting per maggiori informazioni