Sicurezza in ufficio: quali sono i rischi?

Sicurezza in ufficio: quali sono i rischi?

L’ufficio è un ambiente dove non è previsto l’utilizzo di particolari macchinari o attrezzature tecniche, ma comunque è un ambiente di lavoro soggetto a diverse tipologie di rischio.

Il Titolo VII del  D.Lgs. 81/08 riguarda nello specifico il campo di applicazione normativo e gli obblighi del datore di lavoro nei confronti del rischio derivante dall’utilizzo di Videoterminali; oltre all’allegato XXXIV che ne definisce le caratteristiche ed i requisiti delle attrezzature al fine di garantire al lavoratore un ambiente di lavoro in sicurezza in ufficio. Senza dimenticarci dei requisiti strutturali, come la stabilità e solidità dell’edificio, presenza di vie e uscite di emergenza, realizzazione a norma degli impianti, etc. (Allegato IV D.Lgs81/08)

Esistono quindi pericoli specifici legati alle attività svolte in ufficio, che vanno rilevati da un’idonea ed obbligatoria valutazione dei rischi.

Ne parliamo nell’articolo di oggi, insieme a Labor Consulting

Sicurezza in ufficio

Come è facile intuire, quella al videoterminale è un’attività frequente nei lavori in ufficio. Per questo motivo il D.Lgs. 81/08 regola le mansioni che richiedono l’utilizzo di attrezzature munite di videoterminali.

Sono diversi i rischi associati a un lavoro “da scrivania”. Si tratta di mansioni che sono svolte per lo più da seduti alla postazione, nella stessa posizione e davanti a uno o più schermi.

Secondo la normativa, il datore di lavoro è tenuto ad analizzare le postazioni di lavoro valutando:

  • I rischi per la vista e per gli occhi;
  • I problemi legati alla postura e all’affaticamento fisico o mentale;
  • Le condizioni ergonomiche.

Chi trascorre almeno 20 ore settimanali al videoterminale è soggetto sia al rischio da affaticamento visivo. Questo può portare a sintomi come bruciore, secchezza o lacrimazione degli occhi e anche peggioramento della vista. Perciò la presenza di questo rischio prevede anche la sorveglianza sanitaria obbligatoria.

Le indicazioni sopra riportate vanno applicate anche per coloro che svolgono attività in smartworking, che prevede utilizzo di computi portatili o con postazione fissa.

Il datore di lavoro DEVE valutare tutti i rischi connessi all’attività aziendale e mansione svolta, comprese le mansioni che prevedono l’uso di VDT sia in azienda sia da remoto/lavoro agile.

Attività in ufficio/lavoro agile: il rischio ergonomico e postazioni di lavoro

Oltre a patologie legate agli occhi, può esserci anche quello chiamato rischio ergonomico che è legato alla postazione di lavoro; pertanto, occorre un attenta analisi condizioni dell’ambiente di lavoro (anche quando si utilizzano pc portatili)

Alcuni parametri da considerare per un ambiente di lavoro sicuro:

  • un’illuminazione adatta, che non richieda uno sforzo eccessivo degli occhi.
  • condizioni di temperatura e umidità ottimali per garantire il benessere termico dei lavoratori.
  • migliorare il comfort acustico sul lavoro, così da ridurre lo stress e aumentare la produttività dei lavoratori.
  • Fattori ergonomici: distanza dal monitor; distanza da mouse e tastiera; altezza della scrivania e della sedia; regolazione dello schienale; corretta posizione assunta; necessità di fare delle pause

La normativa, stabilisce che il lavoratore ha diritto “ad una interruzione della sua attività mediante pause, ovvero cambiamento di attività“.
Le modalità e i tempi vengono stabilite dalla contrattazione. In mancanza di disposizioni da parte del datore di lavoro, devono comunque essere di un quarto d’ora ogni 120 minuti di lavoro continuativo.
Posture errate e affaticamento psico-fisico possono comportare, alla lunga, patologie muscolo-scheletriche.

Per maggiori informazioni, contatta Labor Consulting